Marianna scrisse numerose poesie, canti, rime dialettali e ricordiamo i famosi "Muttos" che furono tradotti e diffusi diventando voce di Nuoro ribelle di quei giorni. Muttos politici e canti tra i quali quello intitolato ad Emilio Lussu, furono pubblicati nelle riviste Lumen, Cordelia e Il Solco(quotidiano del Partito Sardo) Un altro pseudonimo, oltre a quello di "Fiammella di Gonari", fù quello di "Hutalabì" posto alla fine di ogni sua lettera. Secondo Sebastiano Satta in una nota di "Ditirambo di giovinezza nei canti Barbaricini", "Hutalabì" rappresentava un urlo di gioia selvaggia con il quale il cavaliere Barbaricino sprona a corsa sfrenata il cavallo. Scritti composti di frasi e ammonizioni chiare contro il fascismo, ma anche lettere e canti carichi di satira. Ridicolizzava i capi fascisti chiamandoli con l’appellativo "mussi mussi", coniò il termine "ziriziri" per indicare in senso dispregiativo il distintivo fascista e soprannominò l’asino che portava le provviste "Farinacci" come il noto ras fascista.

Marianna morì nel 1947 non riuscendo ad assistere a ciò per cui si era sempre battuta; infatti nel giugno del 1947 la Costituente approvò l’articolo 116 della Costituzione della Repubblica che includeva la Sardegna tra le regioni a Statuto Speciale.

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